Domenica 11 Febbraio 2024 (Beata Vergine di Lourdes), allo “Stadio Amerigo Liguori” di Torre del Greco, si è svolto l’incontro di Calcio Femminile di Serie A fra l’Inter Women e il Pomigliano.
Al match hanno assistito il famoso Biagio Privitera, il capo-cori Paolo (direttamente da Milano!), una nutrita delegazione dell’Inter Club Torre del Greco, una rappresentanza dell’Inter Club Cardito “Javier Zanetti”, dell’Inter Club Portici “22 Maggio” ed Interisti “sciolti”, ovverossia non iscritti a nessun club.
Inter (4-3-3): Cetinja; Thogersen, Alborghetti (46’ Fordos), Tomter, Robustellini, Magull (64’ Pandini), Csiszar (70’ Simonetti), Milinkovic; Serturini (80’ Bonetti), Polli (64’ Jelcic), Bugeja. A disp.: Piazza, Bonfantini, Merlo, Cambiaghi. La compagine allenata da Rita Guarino si è imposta con un risultato tennistico: 6 a 2.
Gli Interisti presenti sugli spalti scoperti (bagnati come pulcini…) hanno sostenuto la squadra nerazzurra prima, durante e dopo l’incontro, al punto che, alla fine, tutta la rosa si è recata nei pressi della curva a ringraziare i Supporters Nerazzurri per il sostegno apportato. Poi, al termine della gara, una folta rappresentanza dell’Inter Club Torre del Greco, con il Presidente Antonio Magliulo, il Segretario Lello Abilitato, i Consiglieri Dino Marrazzo e Michele Sagristano, hanno omaggiato il Coach Rita Guarino con un’artistica conchiglia, finemente incisa come da tradizione corallina. La Guarino, visibilmente emozionata, ha ringraziato tutti facendo foto-ricordo al termine della consegna del cadeau. Poi, presso la “Osteria del Vicolo” sita in I Vico Abolitomonte n.37, pranzo poco francescano in un’atmosfera allegra, informale, gioiosa con gli Ospiti d’Onore Biapri e Paolo. I quali, al termine, in una sorta di bilancio della giornata, hanno sottolineato l’accoglienza tipicamente meridionale dell’Inter Club Torre del Greco che ha omaggiato i due con cadeau nerazzurri molto graditi. Dispiace che la pioggia ha accompagnato, quasi totalmente, l’incontro, bagnando i tifosi nerazzurri sugli spalti, che, però, hanno sostenuto l’Inter Women come fosse l’Inter di Mister Inzaghi! Dispiace che gli Inter Club vicino Torre del Greco non abbiano sfruttato quest’occasione per sostenere i colori nerazzurri, insieme a tifosi locali!! Dispiace che la “desocializzazione strisciante” ha colpito anche gli ambienti nerazzurri: chi non ha partecipato non saprà mai cosa si è perduto…
Servizio Redazionale a cura di Emilio Vittozzi Foto varie
Nel 1971 l’allora famosissima “Formula Tre”, in un verso di “Eppur mi son scordato di te”, cantava “Un tuffo dove l’acqua è più blu…”. Nel 2021 l’avvocato-giornalista-scrittore Nicola Calzaretta fa tuffare il suo lettore in un mare di ricordi… Perché la sua ultima opera libraria è un viaggio nel tempo, un gioco della memoria, portando chi legge nel Mondo del Calcio degli anni 60 (o giù di lì), gli anni tanto cari al baffuto Gianni Minà. Chi redige questa (modesta) recensione ha letto “Le cose perdute del calcio” con estremo piacere, dalla prima alla duecentoquattordicesima pagina: venti capitoli più ben tre prefazione-introduzione a firma dell’Autore, di Italo Cucci e di Cristiano Militello. E’, in pratica, un libro che denota subito una leggerezza che non vuol dire superficiale nullità, anzi: ogni capitolo induce a riflessioni e, perché no?, a discussioni pacate, profonde, coinvolgenti, appassionanti. Non è una novità, per me, la bravura di questo cinquantenne, lucano di nascita, toscano d’adozione, collaboratore del “Guerin Sportivo” di cui ho già letto “Alla ricerca del calcio perduto” (Primo e Secondo tempo) e “C’era una svolta” (regalato all’amico Ivano Bordon!). Personalmente quando si parla degli anni 60 la mia mente va in automatico a Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Peirò, Suarez, Corso, ovverossia la Grande Inter, l’unica squadra, oltre al Torino, a cui si è sempre abbinato l’aggettivo “grande”! Per me quel periodo lo identifico in Anzolin, Leoncini, Castano, Bercellino, Salvadore, del Sol, Menichelli, Sivori, Ghezzi, Cesare Maldini, Radice, Trapattoni, Rivera, Altafini, Barison, tanto per citare solo i primi sedici venutimi in mente… E poi i giornalisti Nando Martellini, Maurizio Barendson, Enrico Bortoluzzi, Paolo Frajese (marito della più nota Marina Lotar, attrice porno), Paolo Valenti, Enrico Ameri, Sandro Ciotti… Con la sua scrittura leggera e scivolosa, Nicola Calzaretta dimostra di aver studiato l’argomento; il libro è zeppo di aneddoti, di fatti curiosi, di statistiche che arricchiscono i venti capitoli. Si parte dall’evoluzione della maglia dei portieri, da totalmente nera a fantasia a pois, ai guanti degli stessi; ai calzettoni che Sivori e Corso indossavano abbassati; alle scarpette; alle maglie con gli sponsor; ai ruoli di un tempo che non ci sono più; al dodicesimo, secondo portiere; ai diversi moduli di gioco; al precampionato; alla campagna acquisti; al fumo delle sigarette e delle pipe; alle Nazionali dei Paesi dell’Est; alle candele a San Gennaro; alle proteste contro l’arbitro e la cattiva sorte; alle trasmissioni calcistiche alla radio e in televisione; al pallone. In definitiva, in poche e scarne parole, un gran bel libro, arricchito dalla matita di Michele Targonato, valente grafico triestino.-
Niente comincia con noi e niente finisce con noi… Siamo inseriti nella Storia: quello che siamo e quello che abbiamo è un “dono” delle generazioni passate, del loro lavoro, del loro impegno, dei loro sacrifici! Ed è per questo che dobbiamo riconoscenza e gratitudine per chi non è più fra noi… Ed abbiamo anche una grande responsabilità: accrescere, trasformare e tramandare tutto quello che ci hanno lasciato! Con tutti abbiamo fatto un pezzo di strada nelle nostre vite, più o meno lungo: con tutti abbiamo parlato, discusso, riso, gioito, esultato, giorno dopo giorno, passo dopo passo, partendo dal motivo per cui ci eravamo conosciuti, l’Inter… Si, perché è proprio grazie alla Beneamata che le nostre vite si sono colorate di nerazzurro, che si sono “arricchite” per la presenza di chi amava la compagine interista proprio come noi… Ed ecco, quindi, che luoghi come Montella, Piedimonte Matese, Casoria, Montesarchio, Atripalda, Ottaviano, Cava dei Tirreni, Vallesaccarda, Cesa, Vairano Patenora, Solofra, Cerreto Sannita, Mondragone, Torre Annunziata, Sassano, Torre del Greco, Eboli, Ischia, Capri ed altri ancora diventavano un tutt’uno con Napoli, costituendo un grande centro campano a tinte nerazzurre… Forse un giorno ci rivedremo tutti ed allora sarà bellissimo: potremo raccontar loro cosa ha fatto l’Inter in tutti gli anni in cui non siamo potuti stare assieme… Potremo raccontar delle partite più belle ed anche quelle più brutte della nostra amata… O, forse, le vicende della Beneamata saranno note anche lì… La memoria riconoscente dei nostri amici può aiutarci ad accettare i nostri limiti, credendo che possiamo ancora fare quelle opere di amicizia, socialità e solidarietà che non abbiamo finora compiuto. Così potremo esprimere il nostro affetto per chi non è più visibilmente con noi; potremo approfondire il nostro dialogo con loro sentendoli ancora vicini. Gli amici come Pasquale Morra, e come tutti gli altri, non si dimenticano: si ricordano tutti i giorni, a tutte le ore, perché sono quelli a render bella l’Amicizia, a dar valore anche alla singola ora trascorsa insieme! I ricordi sono l’arma più potente che esista: nessuno è in grado di cancellarli e quelli più grandi, più importanti sopravvivono persino al tempo che passa… I ricordi sono il ponte tra questa vita e il dopo: ricordi di trasferte, di raduni regionali, di riunioni regionali, di raduni juniores, di mostre di collezionismo, di presentazioni di libri, ecc. ecc…. “Con un piede nel passato / e lo sguardo dritto e aperto nel futuro” bisogna pensare a come far “ri-partire” il mondo dell’Associazionismo Sportivo come il nostro: trasferte, “Inter in diretta”, tornei di calcio, calcetto, scala 40, scopone, scacchi, mostre fotografiche, di scultura, di pittura, “adozioni a distanza”, donazioni di sangue, di “abiti usati”, di cibo, presentazioni di libri, “serate” a favore di anziani, malati, bambini, “gemellaggi” fra club, feste di tesseramento, di compleanno, incontri con VIP Interisti, biciclettate, passeggiate, ecc. ecc….
Perché l’Associazionismo?
Immaginiamo di eliminare, improvvisamente, da una città tutto quel fitto reticolo di associazioni, ambientalistiche – ecologiche, per la protezione degli animali, artistiche, letterarie, scientifiche, culturali, musicali, teatrali, sportive, storiche, di mutuo soccorso, religiose, di assistenza e gruppi di volontariato; in pratica la parte più “viva” e più “attiva” della società: sarebbe improvvisamente una città più triste, più difficile da vivere, più complessa da governare… Probabilmente sarebbe impossibile viverci. Il Coordinamento Inter Club Campani ha scritto pagine e pagine di iniziative dense di Amicizia, Socialità, Solidarietà degne di menzione, degne di essere ricordate: ri-cominciare da lì per un nuovo anno sociale a tinte nerazzurre…
Sono venuto a conoscenza di questo libro dalla viva voce di Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto, scrittore, giornalista e regista teatrale, che ho avuto il piacere di “presentare” in Campania per ben 5 volte (a Montella, Castellammare di Stabia, Solofra, Cava dei Tirreni ed Ottaviano). “Emì, ti suggerisco la lettura di un libro non scritto dai soliti “noti” ma da una giornalista del TG1, Micaela Palmieri.” Ed eccomi, dunque, uscito dall’immersione in un libro che porta la prefazione di Nicola Berti… La quarantacinquenne milanese, autrice di altri due libri oltre a questo (“Tre di una coppia perfetta” e “Next stop Rogoredo”), è laureata in Giurisprudenza e dal 2005 è in RAI. E’ un libro dedicato a tutti quelli che amano pazzamente la Beneamata: alle partite che nessun Interista potrà mai dimenticare si intrecciano storie di Amicizia, Amore, malinconia, gioia… Un libro che parla di Calcio scritto da una Donna. “Educazione Ambrosiana” racconta l’Inter del Mago Helenio Herrera, quella dei record di Giovanni Trapattoni, quella di Ronaldo “Il Fenomeno”, quella del Triplete di Josè Mourinho, della disfatta del 5 maggio, dell’eterno odio con la Juventus. Attraversa e raccoglie le storie dei Cuori Interisti che, all’unisono, palpitano per la forza di Lothar Mattheus, nella leggendaria “anarchia” di Nicola Berti, nella classe di Luis Suarez, nella potenza del leggendario Ronaldo (il vero, l’unico), nella sublime tecnica di Sandro Mazzola (il mio primo ed unico mito da sempre – n.d.A. – a cui l’Autrice ha dedicato l’ultimo capitolo!), nell’eleganza di Kalle Rummenigge, nel cuore di Giacinto Facchetti, nell’acume dell’Avvocato Peppino Prisco. Cuori Interisti sanguinanti dalle partenze di Hakimi e Lukaku… 107 pagine – 12 capitoli + prefazione) di puro Amore: un libro che consiglio a chi nel Calcio riesce a vedere qualcosa più di un semplice sport (così come fanno vari Inter Club del Coordinamento Campano). La Palmieri parla delle gare della Beneamata con l’Aston Villa, Lazio, Barcellona, Bayern Monaco, Colonia, Borussia Monchengladbach, Milan, Juventus e Real Madrid; personalmente, se dovessi stilare l’elenco delle 11 partite che hanno cambiato la vita di Noi Interisti troverei spazio per Inter-Napoli dell’11 febbraio 1996 (4-0 Ganz, Ganz, Branca, Branca), Inter-Napoli del 28 maggio 1989 (Festa di Sant’Emilio – 2-1 Careca, Fusi aut., Matthaus), Inter-Groningen del 2 novembre 1983 (5-1 Collovati, Altobelli, Serena, Mc Donald, Muller, Serena). Ah, la mia “Inter dei sogni” è formata da Zenga Bergomi Facchetti Oriali Samuel Cambiasso Et’ò Mazzola Boninsegna Mattheus Rummenigge; chissà qual è quella di Micaela Palmieri, signorile giornalista del TG1, valentissima scrittrice, appassionata tifosa della Beneamata, che non sa, però, cos’è il traffico “anarchico” di Napoli… In definitiva, un gran bel libro da leggere con il “martoriato” Cuore Nerazzurro, trafitto, come San Sebastiano, da piccoli e grandi frecce. E, comunque, la brava Micaela trova, anch’essa, il balsamo per tali ferite…
* Da stamani, per un wathsupp di Adriana De Leva, Responsabile del Coordinamento Inter Club Campani, la mia mente è un’autentica trottola di ricordi…
La lista di Amici Interisti che hanno ultimamente lasciato questa terra sta diventando sempre più lunga: Tonino, Lello, Gigino, Mario, don Giovanni, Eugenio ed ora Pasquale…
Da quando avevo saputo da lui stesso che era ricoverato all’ospedale, gli telefonavo ogni giorno: e se per le 19 io non l’avevo fatto, lo faceva lui… Segno che era ben contento di sentirmi.
L’ultima volta, però, (venerdì) mi ha risposto la moglie che mi ha riferito che riposava avendo trascorso una brutta nottata.
“Emì, fra sabato e domenica mi dimettono dall’ospedale e mi metto all’opera per quel progetto di libro di cui tu ben sai…” mi aveva detto nell’ultima telefonata.
Si, carissimo amico mio, ti hanno dimesso ma non come speravi tu, io e tutti i tuoi amici Interisti della Campania…
Stamani ho parlato con la cosiddetta “Vecchia Guardia” (Mariano Visone, Gianfranco Florio, Sisto Di Caprio, Alfredo De Girolamo, Maurizio Celentano , Enzo Ascione, Lello Abilitato) e tutti sono senza parole.
Perchè te ne sei andato troppo in fretta!
Perchè eri un vero Amico!!
Perchè, come me, come noi, coniugavi tifo per la Beneamata ed iniziative sociali e culturali no-profit!!!
Perchè i nostri incontri e le nostre telefonate erano dense di Valori quali l’Amicizia, la Socialità, la Solidarietà, l’Inter!!!!
Perchè eri “propositivo” come Noi!!!!! Io, Lello Abilitato e tutti gli Amici dell’Inter Club Torre del Greco non ti dimenticheremo mai!!!!!!
Ed allora non ci rimane che rivolgerci all’Onnipotente:
sola la morte, Signore, ha posto fine
alle sofferenze di Pasquale.
Oggi essa provoca in noi smarrimento e dolore.
Noi sappiamo che Gesù, il tuo Figlio,
ha offerto per noi la sua vita sulla croce
e che tu l’hai risuscitato.
Donaci di scoprire, seguendo i suoi passi,
che la via del Calvario conduce
al mattino luminoso della Pasqua.
E facci credere che un giorno ci ritroveremo tutti
a parlarci, a ridere, a scherzare, a tifare Inter…
Quando ho letto il titolo dell’ultimo libro del canuto Beppe Severgnini, ho subito pensato: “Ma un libro di Claudio Baglioni si chiama proprio così…”. Ma credo che non siano stati moltissimi coloro che avranno notato la cosa; forse, anzi sicuramente, solo i fans del sempre-verde cantante romano… Poi Gianfelice Facchetti mi ha donato una copia del libro, che segue “Interismi” (2002), “Altri interismi” (2003), “Tripli interismi” (2007), “Eurointerismi” (2010), “Manuale del perfetto interista” (2011), “Infiniti interismi” (2019). Se, dopo la scomparsa dell’indimenticabile Peppino Prisco, sui mass-media il ruolo di “difensore” dell’Inter è ora di Paolo Bonolis, sulla carta stampata spetta a Beppe Severgnini. “INTERiorità”, “INTERludio”, “INTERventi”, “INTERpretazioni”, “INTERpellanza”, “INTERposizioni”, “INTERruzioni”, “INTERferenze”, “INTERrogativi”, “INTERnauti”, “INTERsezioni”, “INTERazioni”, “INTERregno”, “INTERscambio”, “GRAN FINALE NERAZZURRO” sono i titoli dei 15 capitoli del libro che conta 153 pagine. Un libro che si fa leggere con un sorriso sulle labbra e che induce il lettore a profonde riflessioni sulla Beneamata e sulla sua Storia. E’ una dichiarazione d’amore, divertente e serissima, che va oltre il calcio e arriva alle radici della passione sportiva: ricordi e famiglie, figli ed amici, ansia ed euforia, fibrillazioni e fantasia. Beppe Severgnini ha raccontato l’Odissea dell’Inter, come se fosse Omero… In “INTERludio” scrive i 19 motivi per cui siamo contenti di aver vinto il 19° scudetto; in “INTERpretazioni” ci sono paragoni con il cinema; in “INTERposizioni” l’analisi di una squadra formata da uno sloveno, uno slovacco, un olandese, due italiani, un marocchino, due croati, un danese, un belga e un argentino, ovverossia l’Inter 2020-2021 che non poteva essere più internazionale di così; in “INTERnauti” l’analisi di tutti gli allenatori che si sono succeduti sulla panchina nerazzurra dal 2010 in poi. C’è anche il sotto-capitolo “La nostra Inter”: un gioco dove Severgnini ha riportato 10 giocatori del glorioso passato nerazzurro, divisi per ruolo, da cui il lettore farà uscire la “sua” Inter; in “I nostri primati” varie curiosità… Si, in definitiva, un libro che in una “biblioteca interista” non può mancare, soprattutto in considerazione del fatto che dopo la conquista del 19° scudetto c’è stata una vera e propria inondazione di libri sul tema, alcuni dei quali veramente illeggibili, inutili, superflui… Cosa che non è questo.
Riuscitissima e significativa l’Iniziativa Cultural-Sportiva, curata dal Coordinamento Campano Inter Club, per la presentazione del libro “C’era una volta a San Siro” di Gianfelice Facchetti con la partecipazione dell’Autore, fatto oggetto di vari gesti di stima ed affetto. Venerdì 11 giugno 10 Inter Club hanno accolto l’invito della Coordinatrice Adriana de Leva, riunendosi nella Palestra del Campo Comunale Santa Lucia a Cava dei Tirreni (SA): con Marcello Magliano, “Padrone di Casa”, c’erano rappresentanti e delegazioni di Napoli, Casoria, Portici, Ischia, Tusciano, Solofra, Mercato San Severino, Battipaglia, Cava dei Tirreni e Montella. Ezio Moscariello, Presidente dell’Inter Club Montella, ha donato all’illustre Ospite un cesto di prodotti tipici della sua zona, accompagnato da una gran bella dedica scritta su un’artistica pergamena. Sabato 12, sono stati ben 15 gli Inter Club che hanno riempito un’ariosa e luminosa sala della Baita del Re Resort ad Ottaviano (NA): con Mariano Visone, dinamicissimo Presidente dell’Inter Club Ottaviano, c’erano rappresentanti e delegazioni di Napoli, Casoria, Portici, Ischia, Giugliano, Acerra, Marcianise, Benevento, Arzano, Nola, Piedimonte Matese, Torre del Greco, Torre Annunziata, Capodrise ed Ottaviano.
A coordinare le presentazioni del libro, in entrambe le giornate, Emilio Vittozzi che ha posto domande di varia natura a Gianfelice, recensendo “C’era una volta a San Siro”, così come fatto con “Se no che gente saremmo” a Castellammare di Stabia il 19 febbraio 2012. Diversi gli interventi a supporto, come quelli di Adriana de Leva, Mariano Visone, Michele Saviano e Sisto di Caprio. Non sono mancati, da parte del club ospitante, i cadeau floreali ad Adriana de Leva, Imma di Meglio (Presidente dell’Inter Club Isola d’Ischia) e Sofia Duraccio (dell’Inter Club Ottaviano), un libro di “Cultura Napoletana” a Gianfelice, t-shirt sociali per tutto il team del Coordinamento Campano. In definitiva, una manifestazione riuscitissima sotto tutti i punti di vista, sottolineando che era la prima iniziativa regionale dopo le prime “aperture” post-lockdown: forse qualche club è stato frenato dalla paura del contagio ma tutti, sempre e comunque, sono stati con la mascherina al viso e con il distanziamento sociale previsto dal protocollo anti-Covid 19! E, certamente, chi non c’era ha perso il godimento di un incontro fra Amici Interisti con un grande Uomo di Cultura come Gianfelice Facchetti, rivelatosi Uomo e non divo, colto, serio, disponibile, arguto, figlio di cotanto Padre…
Servizio Redazionale coordinato da Emilio Vittozzi
Bellissima serata con molti soci per festeggiare il tricolore della nostra amata INTER, posto accogliente, IL PAJARITO in zona Leopardi. Bella atmosfera, cibo ottimo, risate comprese grazie al socio Scardini Tony con le sue imitazioni a braccia; nonostante le restrizioni nessun microfono o impianto di cui siamo abituati nelle nostre feste ..ma ci rifaremo. Tra un intervallo di portate e di partita della nazionale su maxi televisore al centro della sala (tiratina di orecchie ai soci che non sono venuti …forse per la partita ..ma la abbiamo vista anche noi ed è stato molto più divertente) ho dato qualche informazione per la prossima stagione: comunicazioni interrotte dal delirio dell’arrivo della torta e dello spumante santero griffato inter. Chicca finale il presidente ha consegnato a tutti i presenti una medaglia ricordo della serata e del tricolore vinto. Un grazie a Franco Giordano dell’Inter Club Castellammare che ci ha tenuto ad essere presenze nonostante defezioni del suo gruppo di nostri amici, un ringraziamento a Mimmo Bonifacio per averci indicato il locale e omaggiato della Torta, veramente ottima non solo di aspetto. Ringrazio i partecipanti, chi ha collaborato alla riuscita della festa in primis Vincenzo Riccardi per l’allestimento della sala a tinte nerazzurre dei tavoli …adesso parola alle immagini ed agli assenti vi siete persi una fantastica serata tra amici. Interisticamente Raffaele Abilitato
Quaranta Nerazzurri raccontati in rima: no, non è una novità… Raffaele Procacci “Con i colori del cielo e della terra” (Phasar Edizioni), nel 2008, firmò 100 poesie (con il ritmo e il metro classico dell’endecasillabo in quarta rima) per raccontare i primi cento anni di storia della Beneamata. A lui contestai l’inserimento nei 100 di Dennis Bergkamp e di Darko Pancev al posto di Felice Centofanti e di Jurgen Klinsmann. Al bravo Mattia Todisco, Interista di Manduria, che firma questa agile opera, di aver inserito nei 40 Antonio Conte, Giuseppe Marotta, Lionel Messi e Regina Baresi preferendoli a Francesco Toldo, Deajan Stankovic, Julio Cesar e, soprattutto, Sandro Mazzola, tutti nella Hall of Fame Inter! Il libro, come sottolinea Massimo Moratti che ha firmato la prefazione, è ben fatto, simpatico, bello, attualissimo: racconta la storia del club in maniera semplice, carina, nuova, anche se non originalissima… A me è piaciuto: in tempi dove opere sull’Inter escono alla velocità supersonica di uno a settimana, questo si distingue per la freschezza e il leggero ed intelligente modo di scrivere di Todisco. Le illustrazioni di Michelangelo Manente, poi, arricchiscono il libro con tratti umoristici ben delineati e caratterizzanti. Quaranta componimenti in rima, uno per ogni trofeo conquistato dall’Inter nella sua leggendaria storia. Il libro fa parte della collana sportiva Olympia curata dal giornalista Jacopo Dalla Palma ed ogni Interista dovrebbe avere. Parola di Massimo Moratti. Confermato da Emilio Vittozzi.-
GIANFELICE FACCHETTI “C’era una volta a San Siro” (Prefazione di Luciano Ligabue) PIEMME (I Edizione 27 aprile 2021)
Gianfelice Facchetti è un attore, drammaturgo, regista, scrittore nato nel 1974. In passato ha collaborato con il “Corriere della Sera”, “La Gazzetta dello Sport” e “La Domenica Sportiva”. Con RAI 3 Lombardia tiene una rubrica settimanale nella trasmissione “Buongiorno regione”. Figlio dell’indimenticabile Giacinto, storica bandiera dell’Inter e Capitano della Nazionale Italiana, nel 2011 ha vinto il Premio Bancarella Sport con “Se no che gente saremmo” (Edizioni Longanesi). Per questa sua ultima fatica libraria ha fatto “scendere in campo” (!) addirittura Luciano Ligabue, Rockstar di fama nazionale di Fede Nerazzurra, che ha firmato la delicatissima prefazione. Il libro, di 204 pagine, è diviso in 37 capitoli tutti imperniate sullo Stadio San Siro, costruito dall’imprenditore Piero Pirelli, Presidente del Milan dal 1909 al 1928, inaugurato il 19 settembre 1926. La domanda di partenza è “Che sarà di San Siro?”. Le società di Milan e Inter, cittadini, comitati ed istituzioni s’interrogano e si scontrano sul suo futuro: rinnovare la “Scala del Calcio Italiano” o abbatterlo e ricostruire un nuovo stadio più funzionale? Difficile rispondere, soprattutto dopo che la pandemia, oltre alle nostre vite quotidiane, ha stravolto anche il Calcio, con porte chiuse e conti in rosso. Difficile per San Siro è la nostra Storia: a San Siro abbiamo confessato i nostri affanni sottovoce, cantando o gridando, trasfigurandoli in emozioni. Si dice che solo uno stadio nuovo possa permettere di ottenere profitti in linea con quelli dei grandi club europei e rimanere competitivi: per qualcuno è futuro, per gli altri deleterio. Lo Stadio San Siro, intitolato a Giuseppe Meazza il 2 marzo 1980, per molti, moltissimi è la Mecca, la Casa Madre, una struttura che lascia a bocca aperta, senza fiato, senza parole: ieri, oggi e sempre… Credo di poter affermare, senza ombra di contrasto, che è un libro denso di Poesia, pieno di un Calcio che non c’è più, dove aleggiano figure leggendarie come Peppino Meazza e Silvio Piola, Giacinto Facchetti e Benito Lorenzi, Helenio Herrera e Nereo Rocco, Diego Maradona e… Ah, a proposito: io sono per la ristrutturazione, non per un nuovo stadio!
Domenica 18 aprile 2021, alle ore 20.45, allo “Stadio Maradona” si gioca Napoli-Inter. E’ la partita che “sento” da sempre più di tutte le altre… Più del “Derby Meneghino” con il Milan, più del “Derby d’Italia” con la Juventus. Perchè? Ma perchè sono nato a Napoli 63 anni fa ma dal 25 maggio 1967 tifo “ufficialmente” Inter! Ostinatamente, contro tutto e contro tutti, sempre e solo Inter!! Da quel giorno in cui la Beneamata perse la finale di Coppa dei Campioni con il Celtic per 2 a 1. Si, la mia “iniziazione interista” è stata con una clamorosa, dolorosa, inattesa sconfitta. A Napoli il tifo per la squadra locale assume un campanilismo senza precedenti, anche perchè a Milano, Roma, Torino e Genova ci sono due squadre, mentre nel capoluogo campano no. Ecco perchè non si accetta il tifo che non sia “azzurro”… Ed il mio è nerazzurro, senza se e senza ma. E già i tifosi del Napoli stanno affermando “Emì, dovete darci i 3 punti: a Voi non servono per lo scudetto, a noi occorrono per la qualificazione europea!”. Facendo i debiti scongiuri (sono sempre un napoletano della serie “Non è vero ma ci credo”…) non rispondo con le parole ma con un inequivocabile gesto scaramantico. A me non interessa chi segna: anche all’ultimo secondo, con la mano, in netto fuorigioco… Si, sono innamorato di Romelu Lukaku (per i Soci dell’Inter Club Portici “22 Maggio” il devastante “Muflone”!), di Nicolò Barella, di Danilo D’Ambrosio, di Matteo Darmian, di Andrea Ranocchia ma tutti, e sottolineo tutti, coloro che indossano la gloriosa casacca nerazzurra sono degni del mio tifo, del mio amore, della mia stima… Vorrei, quindi, battere anche il Napoli di Mister Gattuso come non vorrei che il nuovo inno dell’Inter fosse inciso da Povia: Fiorello, Vecchioni, Antonacci, Ruggeri, Elio, Celentano, Mina, Vasco Rossi, Johnny Dorelli, Concato, Grignani, Ligabue, Renga, Pezzali, Bertè, Paola & Chiara, Spagna, Zilli stiano tutti pronti e pronte… Per Amore dell’Inter!
AUGURI A TUTTI PER UNA PASQUA SERENA E DI AMORE A TUTTE LE VOSTRE FAMIGLIE CHE SIA UN RISORGERE DELLE NOSTRE ATTESE PER UNA VITA CHE TORNI AD ESSERE COME NOI LA DESIDERIAMO
Siamo arrivati a 41 anni di vita del nostro Inter Club, gran parte è raccontato nel CHI SIAMO e aimè andrebbe aggiornato ma nonostante da un anno il tempo si sia fermato la vita scorre triste e veloce.
Questa foto dell’inaugurazione ufficiale (Quella reale del primo vero incontro è il 20 marzo 1980 in una nota pizzeria torrese) lo striscione recita:
“ESSERE INTERISTA È UN MODO DI VIVERE” e proprio cosi ripercorrendo la nostra storia ho solo incontri con gente speciale a partire dai nostri soci, dai componenti tutti dei club della Campania, dalla Vulcanica Competente Passionaria ADRIANA DE LEVA, da tutto lo staff del Coordinamento, dalle persone incontrate allo stadio …non cito tutti ma tutte persone speciali.
Questa pandemia in corso ci ha privato di tante cose e tante abitudini, le feste regionali, gli incontri, lo stadio e la nostra festa attesa da anni per i 40 dell’Inter Club …ma resta la speranza che tutto finisca al più presto e che torneremo a vivere le nostre emozioni e recuperare tutte le nostre passioni
Viviamo tempi bui, scuri, neri. Non nerazzurri, però… Ci manca la quotidianità, la normalità, l’abbracciarsi, il caffè insieme, la passeggiata, la partita della Beneamata. Si, personalmente ho paura di telefonare ad amici e parenti: più di una volta, mi sono trovato a parlare con qualcuno ricoverato in ospedale per Covid 19 o a casa dimesso dall’ospedale, sempre per il Corona-virus… Ma continuo a telefonare… Mentalmente abbraccio tutti i nostri Amici Interisti che stanno vivendo un brutto momento della loro vita; spiritualmente penso a tutti i nostri Amici Interisti che non sono più fra Noi… Non dimenticherò nessuno di loro! Anche se nulla sarà come prima… Allora ho pensato di far sor-ridere chi mi legge… _______________________________________
Qual è la differenza tra una tazza di caffè e l’Inter? Non c’è: entrambe ti rendono nervoso…
Profondo Sud, Sicilia, alle falde dell’Etna: in un casolare sperduto, riunione tra un boss mafioso e i suoi tre picciotti: “Picciotti, stasera dovete fare fuori Calogero Zizza! Ma mi raccomando: deve sembrare un suicidio!”. Il più sveglio dei tre: “Non ti preoccupare, Capo: lo impicchiamo con la sciarpa dell’Inter…”.
Qual è la differenza tra l’Inter e i Carabinieri? Nessuna: entrambi arrivano sempre dopo i ladri…
Blitz della Finanza nella sede della Juventus, ma Agnelli esclama orgoglioso: “Siamo in regola: abbiamo tutte le fatture dei pagamenti degli arbitri!”.
Sapete perchè la Juve non va a giocare in Turchia? Perchè ai ladri tagliano le mani…
Pierino: “Papà, cos’è il rigor mortis?”. Il papà: “E’ quando il portiere muore di paura davanti ad un calcio di rigore…”.
La squadra dello spazio: INTER – Planetaria La squadra dei giornalisti: INTER – Vista La squadra dei banchieri: INTER – Esse La squadra dei parlamentari: INTER – Pellanza La squadra degli elettricisti: INTER – Ruttore La squadra della scuola di lingue: INTER – Prete
Se i ritiri facessero bene, la squadra dei carcerati sarebbe Campione del Mondo… (Mauro Bellugi, “TV Sette”, 25 marzo 2001)
A livello europeo e mondiale, trovare un terzino sinistro con ambedue i piedi è difficilissimo.
Riccardo Ferri
Questa Inter è come un carro armato a vele spiegate. Alessandro “Spillo” Altobelli
La Juventus è una malattia che purtroppo la gente si trascina fin dall’infanzia. Peppino Prisco
La storia è nota: siamo nati da una costola del Milan. Beh, siamo proprio partiti dal nulla… Peppino Prisco ____________
DI NUOVO INSIEME, CON INTELLIGENZA… Riuscitissima e significativa l’iniziativa Cultural-Sportiva, curata dal Coordinamento Campano Interclub, per la presentazione del libro “In presa alta” di Jacopo Dalla Palma con la partecipazione di Ivano Bordon, protagonista del testo; un volume piacevole, corposo, redatto davvero con maestria giornalistica. Sabato 10 ottobre, ben 13 Inter Club hanno accolto l’invito della coordinatrice Adriana De Leva, riempendo una sala dell’Edificio Martin Luther King a Vallesaccarda (Av): con Pasquale Morra, perfetto “Padrone di Casa”, e l’Inter Club locale c’erano rappresentanti e delegazioni di Ariano Irpino, Benevento, Casoria, Grottaminarda, Isola d’Ischia, Montecalvo Irpino, Montella, Napoli, Piedimonte Matese, Pietradefusi, Portici, Solofra. Domenica 11 ottobre, sono stati 11 gli Inter Club che hanno riempito una sala del “Ristorante la Doga” di Postiglione: con Enrico Montera, Presidente dell’Inter Club locale, rappresentanti e delegazioni di “Battipaglia Nerazzurra”, Casoria, Isola d’Ischia, Mercato San Severino, Napoli, Ottaviano, Pontecagnano, Portici, Torre del Greco, Tusciano. A coordinare le presentazioni del libro, condotte magistralmente da par suo, in entrambe le giornate e di questo lo ringraziamo, Emilio Vittozzi, che ha posto domande di varia natura e letto indicativi brani di Rino Icardi e Giacomo Santini, Raffaele Procacci ed Eduardo Galeano. Diversi gli interventi a supporto. Si ringraziano i soci dell’Ic Vallesaccarda, Giuseppe Cioria e Antonio Tranfaglia, per l’offerta graditissima, in aggiunta al menu, di caciocavallo il primo e di olio FAM il secondo, durante la sontuosa cena presso il “Ristorante Oasis”. Subito dopo , da Vallesaccarda, lo Staff del Coordinamento insieme agli ospiti, si è trasferito a Postiglione (Sa) La manifestazione della domenica, curata dal locale Interclub , si è conclusa con un pranzo presso il già citato “Ristorante la Doga”, in un’atmosfera allegra, spensierata e con il taglio della torta nel finale con tanto di foto-ricordo con Ivano Bordon. Simpaticissimo il lancio di palloncini nerazzurri nel cielo di Postiglione da parte di grandi e piccini per la gioia di tanti amici fotografi. Difficile riportare sensazioni, emozioni o l’attimo della commozione di Ivano, che resterà un ricordo bellissimo… Certamente, chi non c’era ha perso il godimento di un incontro fra Amici Interisti con un grande giocatore nerazzurro del passato come Ivano Bordon, rivelatosi Uomo e non divo, colto, serio, disponibile, arguto… In definitiva, una manifestazione riuscitissima e piacevole ed occorre sottolineare che era la prima iniziativa regionale dopo il lockdown : qualcuno sarà stato frenato dalla paura del contagio, anche se tutti i presenti hanno sempre mantenuto mascherina al viso e distanziamento sociale previsto dal protocollo anti-Covid 19! Si ringraziano tutti quelli che sono intervenuti, tutti quelli che hanno contribuito alla buona riuscita, a partire da Nunzio Paone, nocchiero di un pulmino che ci ha condotto placidamente lungo oltre 300 km nel sole, nella notte e tra autostrade e strade di montagna, con sicurezza e maestria, un grazie per la fatica fisica, per la pazienza e per i sorrisi, un grazie a Lello Capuano che ha curato la vendita dei libri , sempre attento e preciso ( a proposito, di 100 copi ne son residuate una decina ancora…) si ringrazia Imma di Meglio, solerte, premurosa e presente in ogni frangente, si ringrazia per gli omaggi graditissimi che son stati offerti dagli organizzatori, unitamente alla loro cura dei particolari. Non è stata una sfida…. abbiamo dimostrato che con attenzione, rispetto delle regole, tutela ognuno dell’altro, simili manifestazioni si possono tenere, certamente contenendo le presenze… ed i giorni a venire ci daranno ragione. Infine un grazie speciale a tutti i club che con il loro contributo economico al Coordinamento Campano, permettono tali eventi che sono e devono esserlo, orgoglio di tutti. Servizio Redazionale Istantanee di vari fotografi
La location prescelta era l’accogliente ed attrezzato Te.Re Club di Via Palermo ad Arzano. Verso le 20 di Venerdì 25 settembre già giungevano i primi invitati che avevano raccolto l’invito del Presidente Antonio Tesoro. La Festa aveva un duplice significato: i 10 anni dell’Inter Club Arzano “Javier Zanetti” e la “Prima volta insieme” dopo il lockdown… E Festa è stata: allegra, sobria, coinvolgente, gastronomica. Attorno all’attivo Presidente Tesoro i Consiglieri del suo club; in sala i rappresentanti e le delegazioni dell’Inter Club Napoli “dal Vesuvio con Amore”, Portici “22 Maggio”, Casoria “Raffaele Cristiano”, Torre del Greco, Acerra, Capodrise, Benevento, “Nola Nerazzurra”, con Adriana de Leva in primis. A far da “Cerimoniere ufficiale” il Presidente Tesoro aveva chiamato il “fine dicitore” (termine adoperato dalla Coordinatrice Regionale) Emilio Vittozzi che, da par suo, ha subito “galvanizzato” la platea con riferimenti storici, paragoni calcistici e note sul club festeggiato. Vittozzi ha anche citato il padre di Antonio Tesoro, Luigi, di 75 anni, presente in sala, come era presente sugli spalti del “Prater Stadium” di Vienna nella finale di Coppa dei Campioni del 27 maggio 1964… Non è mancato, ovviamente, il momento delle premiazioni: Adriana, con Lello Capuano e Nunzio Paone, ha donato dei cadeau ad Antonio Tesoro e all’intero Consiglio Direttivo più un’artistica targa celebrativa. Anche gli Inter Club presenti, insieme ad Ottaviano “Massimo Moratti”, Baronia “Lothar Mattheus”, “Cava Nerazzurra” e Pesco Sannita,per cause maggiori assenti ma presenti con il cuore e con la partecipazione, hanno omaggiato il Presidente e il Consiglio Direttivo. L’Inter Club Torre del Greco, invece, ha donato un’artistica conchiglia, finemente lavorata con incisione di precisione, frutto della sapienza dei corallari torresi. L’Inter Club Portici “22 Maggio”, infine, un quaderno con gli auguri di Emilio, riportati, fra l’altro, dal Mensile “La Voce di Arzano” e la firma di ogni presente in sala; ai figli del Presidente, invece, una copia di “Dio ci ha creato gratis – Il Vangelo secondo i bambini di Arzano” di Marcello D’Orta del 1992. Enzo Ascione, dell’Inter Club Portici “22 Maggio”, ha sbaragliato tutti al simpatico “Inter Quiz”, organizzato dallo Staff del Te.Re Club, svoltosi in una bella atmosfera di ricordi (nerazzurri) che ha coinvolto tutti, vincendo una bottiglia di spumante freddo, ovviamente bevuto da molti… Il menù prevedeva ben due antipasti, due primi piatti, un secondo, macedonia di frutta fresca, pasticceria mignon, la torta-ricordo, il tutto annaffiato da Falanghina, Coca-cola, acqua minerale a volontà. Belli i ricordi di don Luigi Tesoro, significativo il discorso di Adriana, scoppiettanti gli interventi di Emilio per una serata importante sia per il raggiungimento del 10° Compleanno di un club, sia per la grande voglia di ritrovarsi a parlare, a discutere, a ridere della Beneamata e dei club; sensazioni sorte anche durante la proiezione del video celebrativo con tanto di “Pazza Inter”, “C’è solo l’Inter”, “Cuore Nerazzurro”, “Urlando contro il cielo”…
Servizio Redazionale coordinato da Emilio Vittozzi Instantanee di vari Fotografi
Venerdì 4 settembre abbiamo effettuato la prima riunione della stagione 2020-2021 presso l’Osteria del Vicolo, un carinissimo locale da poco aperto situato a pochi passi dal centro per dare a tutti la possibilità di raggiungerlo.
Presenti oltre al sottoscritto il gruppo storico il Presidente Magliulo Antonio, i consiglieri Beato Giovanni, Dentice Errico, i soci Liguori Antonio, Rosario Vitagliano e il tutto fare Vincenzo Riccardi che oltre ad allestire la tavola ha anche preparato il dolce con le sue mani …un applauso da tutti, e per la prima volta con immenso piacere i soci Bonifacio Mimmo, Palomba Natale (che vive a Milano) e Torlo Salvatore che ha portato un suo vinello per l’occasione ottimo.
Anche questa volta dispiace constatare che molti non aderiscono (spero per motivi importanti) e questo è stato uno dei punti della riunione perché anche come adesioni siamo un poco indietro, purtroppo complice anche il covid …ma non solo abbiamo tifosi umorali che si accendono ad intermittenza …ho chiesto ai presenti di sollecitare gli altri.
Capitolo 40° anniversario credo saremo costretti a rinviarlo perché non mi interessa una festa limitata nei partecipanti e collegamenti con uno schermo dove qualcuno ci manda i saluti …no no non ci meritiamo questo, abbiamo sognato una festa diversa con il contatto, con l’ospite d’onore, con i dirigenti dell’inter e del centro coordinamento, con una cena sociale bella e questo faremo e farò di tutto per farlo anche se tra mesi.
Altro punto della riunione: i rimborsi abbonati che saranno gestiti con voucher per acquistare biglietti stadio o mini abbonamenti visto che FC Interazionale al 99/100 non farà la campagna abbonamenti ma ne sapremo di più nei prossimi giorni e il 9 settembre 2020 è prevista una video conferenza regionale con la responsabile Adriana De Leva e Valerio Bressani responsabile del CCIC con la speranza che a breve si possa ritornare allo stadio.
La serata è stata piacevole e la cena ottima, complimenti alla gestione per tutto e per l’ospitalità; alla prossima riunione ….stavolta assaggeremo la pizza …. per chi non lo sapesse queste riunioni oltre alla bellezza di trovarsi, anche quella di mangiare qualcosa insieme ….. chiamateci fessi !!!
Venerdì 4 settembre (Festa di Santa Rosalia), alle ore 10.30 circa, Antonio Tesoro, Presidente dell’Inter Club Arzano “Javier Zanetti”, mi ricorda che il suo sodalizio è sorto l’11 settembre 2010 e che, quindi, prossimamente, compirà 10 anni… Dunque, l’11 settembre non è solo una data infausta, terribile, indimenticabile per l’azione criminale di 19 attentatori legati ad Al Qaida che, nel 2001, provocarono, negli Stati Uniti d’America, la morte di 2.977 persone e il ferimento di oltre 6.000… L’11 settembre è la data di nascita dell’Inter Club Arzano “Javier Zanetti”, da sempre affiliato al Coordinamento Campano retto da Adriana de Leva. Arzano è un Comune della Campania con oltre 30.000 abitanti, importante centro industriale soprannominato, negli anni ‘60, la “Brianza del Sud”. Il già citato Antonio Tesoro è il Presidente e il suo DNA è, indiscutibilmente, nerazzurro: è, infatti, figlio di un “aficionado nerazzurro” che può raccontare di essere stato al “Prater Stadium” di Vienna nella finale di Coppa dei Campioni del 27 maggio 1964! Il Signor Luigi Tesoro ha 75 anni e, sicuramente, ricorderà che in porta Sarti; Burgnich e Facchetti a presidiar le fasce difensive; Bedin, non solo ossigeno e garretti; Guarneri e Picchi, sempre sul chi vive; Jair, razzente al pari d’un furetto, a scatenar i guizzi di Mazzola: poi Domenghini e, quindi, “l’architetto” Suarez; chiude Corso, genio e spola. Nessun maestro, a scuola, la insegnava, ma tutti l’avevamo sulla bocca. Dopo Carosio ognuno declamava, come rapito, quella filastrocca. (Raffaele Procacci – “Con i colori del cielo e della notte”) Un club, quello presieduto da Antonio Tesoro, che è un miscuglio di seniores, juniores e… “quota rosa”, fondato sull’entusiasmo scatenato, in tutto il mondo, dall’Inter di Josè Mourinho: con tutti si è cercato di essere in buoni rapporti ma, è innegabile, che con alcuni c’è un feeling più particolare, come con l’Inter Club Napoli “dal Vesuvio con Amore”, Portici “22 Maggio”, Casoria “Raffaele Cristiano”, Torre del Greco, Baronia “Lothar Mattheus”, Ottaviano “Massimo Moratti, Acerra, Capodrise, Benevento, Pesco Sannita, Piedimonte Matese “Niki Paterno” (che squadrone!). Era il 2010, un anno veramente indimenticabile per ogni tifoso nerazzurro; i ricordi, quindi, sono “magici” così che quando un club festeggia un compleanno, dieci anni dopo, i ricordi che affollano la memoria sono tanti, tantissimi, soprattutto in chi quel club l’ha prima pensato nella mente, poi l’ha fondato, infine l’ha fatto “crescere” in un cammino (quotidiano) fatto di piccoli passi. Nel frattempo, purtroppo, tante altre realtà associative sono sorte e scioltesi, come neve al sole, nonostante proclami altosonanti ed atteggiamenti boriosi… Ma è vero che tifare Inter è quasi un atto masochistico, se è vero che la Beneamata è, per antonomasia, definita “pazza”. Quale squadra al mondo è capace di fornire prestazioni scialbe, anonime, irritanti e subito poi gare con rimonte incredibili, palpitanti, indimenticabili? Quale compagine al mondo è capace di schierare giocatori come Gresko, Caio, Sforza, Vampeta, Gilberto, Lambert, Conceicaio, Vivas, Rivas, Brechet, Lamouchi (per citarne solo 11…) e campioni come Mazzola, Facchetti, Zanetti, Cambiasso, Oriali, Milito, Zenga, Julio Cesar, Mattheus, Lukaku, Sneijder? Quale squadra ha nel suo palmares 18 scudetti, 7 Coppe Italia, 5 Supercoppe di Lega, 3 Champions League, 3 Coppe UEFA, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Mondiale per Club, nessuna retrocessione? Quale formazione ha tifosi in tutto il mondo come l’Inter? Inter: cinque lettere, tre consonanti, due vocali. Una parola che, urlata al cielo, si trasforma in un grido di gioia, di vittoria. Un amore che non conosce limiti di tempo e di spazio. Un amore che coinvolge ogni centimetro del tuo corpo perché “è ‘na passione cchiù forte ‘e ‘na catena”… Ma cos’è il tifo? Una malattia che non ti costringe a stare in un letto ma quella che vivi ogni volta che la tua squadra gioca; è una malattia che ti fa emozionare, piangere, ridere, esultare… Una malattia che ti fa vivere. Tifare ti fa sentire partecipe. Tifare è vivere per la tua squadra. Tifare è avere il mal di stomaco prima dell’inizio della partita, durante ed anche dopo (se le cose non sono andate bene…) Tifare è stare col fiato sospeso… Tifare è avere, per questo, tanti amici. Parafrasando Ron, artista di Fede Interista, potremmo affermare che “in questo tempo dove tutto passa, dove tutto cambia, noi siamo ancora qua”… Con il pallone in testa ma non con la testa nel pallone…
Compiere e celebrare 60 anni di “Vita Associazionistica” non è da tutti… Di questo periodo, io (come Adriana de Leva e Lello Capuano) ne ho vissuti 45, quindi credo di essere “qualificato” per scriverne. “E’ cambiato tutto…” afferma, come refrain, il comico Interista (Andrea) Pucci ed è vero: è cambiato anche l’Associazionismo Nerazzurro che va sotto il nome di Centro Coordinamento Inter Club, sorto per la tutela, la difesa e la custodia dei Valori Sportivi dell’Inter Football Club Milano. Un organismo nato per raggruppare tutti i tifosi Nerazzurri del mondo intero voluto dal Presidente Angelo Moratti. A titolo di cronaca, il primo Inter Club fu “I Moschettieri” di Maurizio Migliori. Inutile sottolineare che i trionfi Euro-Mondiali contribuirono, e non poco, a far lievitare sempre più le affiliazioni portando la bandiera nerazzurra a sventolare in ogni angolo della Penisola, in Europa, nel mondo intero. La campagna di tesseramento per la stagione 2020/2021, a parte il “Corona virus” (o Covid 19, come dir si voglia), celebra il Sessantesimo Anniversario dalla fondazione del Centro Coordinamento: dal lontano 1960 l’Associazione unisce tanti tifosi Nerazzurri di tutto il mondo e permette loro di condividere la passione per l’Inter, sentendosi parte di questa grande Famiglia. Ma c’è molta differenza fra gli Inter Club degli Anni 70/80/90 e quelli di oggi: è cambiato il Calcio, è cambiata l’informazione, son cambiati i club… Molto spesso prevale una visione “localistica”, assolutamente nè regionale, nè nazionale, per niente coinvolgente all’esterno del proprio circondario! Allora cosa significa affiliarsi al Coordinamento Inter Club della Campania? Che vuol dire? Sono state scritte pagine e pagine di iniziative sportive, sociali, culturali, spirituali, ricreative, gastronomiche degne di menzione, degne di lode: raduni juniores, mostre di collezionismo Nerazzurro, serate pro (e mai contro!) coloro che sono ai margini della società comunque si chiamino, “adozioni a distanza”, donazioni di sangue, raccolti di soldi e di indumenti, ecc. ecc…. Mi vengono in mente tante risate, tante situazioni, tanti avvenimenti, con un unico filo-conduttore: l’Amicizia, a tinte Nerazzurre, che sfocia nella Socialità ed, infine, nella Solidarietà… Mi vengono in mente i Raduni Juniores svoltisi a Cava dei Tirreni, Ottaviano, Capua, Atripalda, Montesarchio, Bellizzi, Casoria, Piedimonte Matese, Montella… Mi vengono in mente tanti luoghi che ho conosciuto tramite l’Inter Club come Calvi Risorta, Massa della Lucania, Sala Consilina, Solofra, Apice, Cerreto Sannita, Pannarano, Manocalzati… Per me l’Inter è la mia infanzia, il mio presente e, se il Signore vorrà, il mio futuro: certo, una volta c’era Sandro Mazzola, il mio mito, ed ora c’è Romelu Lukaku, passando per Bedin, Bertini, Oriali (mia figlia si chiama Gabriella in suo onore!), Marini, Cambiasso (perchè la Classe Operaio va in Paradiso…)… Credo che, alla Vigilia della finale con il Siviglia, si debba ri-partire dalla Festa del 40° dell’Inter Club Torre del Greco, dalla Festa del 40° dell’Inter Club Torre Annunziata, dalla Festa del 10° dell’Inter Club Portici “22 Maggio”, dalla riunione regionale con Adriana de Leva, Lello Capuano, Nunzio Paone ed Imma di Meglio, tutte rinviate a causa della pandemia planetaria. Sforzandoci, tutti, nessuno escluso, ad essere sempre più una “Famiglia Nerazzurra”, assolutamente non dei “parenti serpenti”!
EMILIO VITTOZZI
NB. Io….(lello Abilitato) ne ho vissuti solo 44 e sono sicuro di essere qualificato a pubblicarlo 😂😂💖
a cura di Jacopo Dalla Palma (Prefazione di Gabriele Oriali) Caosfera Edizioni – marzo 2020 € 16,00
Lo dico subito: molto spesso libri di questo tema sono scritti in maniera approssimativa, saltellante, privi di filo-conduttore. Questo di Jacopo Dalla Palma su Ivano Bordon, invece, si legge veramente con piacere, con semplicità, senza difficoltà di nessun genere. E’ la storia di questo veneziano nato il 13 aprile 1951, alto 1.83, di 78 kg., che dal 1969 al 1983 ha militato nell’Inter Football Club di Milano, collezionando alla fine 382 presenze, 2 scudetti (1970/71 – 1979/80), 2 Coppe Italia (1977/78 – 1981/82), un Torneo di Viareggio (1971) e una montagna di ricordi. A difendere la porta della squadra nerazzurra milanese ci sono stati Walter Zenga, Francesco Toldo, Lorenzo Buffon, Julio Cesar, Giorgio Ghezzi, Gianluca Pagliuca, Giuliano Sarti, Lido Vieri, Samir Handanovic ed, appunto, anche Ivano Bordon… Portiere freddo ed affidabile, dotato di un ottimo senso della posizione: i suoi riflessi gli valsero il soprannome di “Pallottola”, coniato da Sandro Mazzola. Campione del Mondo nel 1982 come vice di Zoff (in totale 22 presenze azzurre), ritiratosi nel 1989, nel libro racconta di come, nel 1966, passò dalla Juventina Marghera all’Inter per centomila lire. L’8 novembre 1970 esordì in Serie A in un Milan-Inter 3-0 ma divenne famosissimo per aver parato tutto negli Ottavi di finale di Coppa dei Campioni 1971/72 contro il Borussia Monchengladbach! Ovviamente nel libro c’è anche la storia di quando militò nella Sampdoria, nel Brescia, nella Sanremese, di quando era preparatore dei portieri alla Solbiatese, all’Udinese, alla Juventus, all’Inter (1999/2001), alla Nazionale, dei premi vinti. Ma, anche per il lungo periodo durato ben 14 anni, il libro ha ben 6 capitoli su 10 di Ivano Bordon in… nerazzurro. Notizie, ricordi, sensazioni, emozioni, sentimenti vissuti nella Grande Famiglia Nerazzurra con persone come Lido Vieri, Giacinto Facchetti, Renato Cipollini, Gabriele Oriali, Eugenio Bersellini, Rino Marchesi, Ivanoe Fraizzoli… Fedele al motto “un portiere non si arrende mai”, Bordon anche in questo libro dimostra di essere stato un Campione mai fuori posto e che, grazie ai Valori trasmessi dai suoi genitori (papà Danilo e mamma Gemma), ha saputo affermarsi nel dorato Mondo del Calcio imparando anche dalle sue sconfitte. Un bel libro, da leggere con piacere, che consiglio a tutti.-
E SI….amici nerazzurri e soci che seguite il nostro sito..
Sabato sera…13 giugno intorno alle 20,45 nel prepartita di
Napoli – Inter …Partita sfortunata e stregata per i nostri colori .. un bel gruppetto di soci sono andati in onda sul canale nerazzurro INTER TV diretto dal caro Roberto Scarpini per celebrare l’inizio della ripresa del calcio giocato , in attesa e con la speranza di tornare allo stadio anche noi tifosi. Una bella soddisfazione insieme al inter club M. Moratti di ISCHIA con delle simpaticissime socie juniores un giusto mix come direbbe la nostra amata coordinatrice Adriana De Leva tra nuove e vecchia generazione a tinte nerazzurre.
E stato un vero divertimento girare quel minuto di video e ringrazio chi ha risposto al mio invito a partire dal Presidente Antonio Magliulo che ci ha ospitati a casa sua dal consigliere Errico Dentice dai soci Giuseppe Brancaccio , Vincenzo Riccardi , Oreste Iavazzo.
Proseguendo nei ringraziamenti un grazie ad Adriana De Leva che è stata la promotrice di questa iniziativa e ci ha concesso questa opportunità.
Se possiamo vedere quanto e successo ad Inter TV per chi non e riuscito ad essere davanti alla TV dobbiamo ringraziare la vulcanica Imma Di Meglio IC ISCHIA MASSIMO MORATTI
ALICE NIDASIO “IL NOSTRO TRIPLETE” (Prefazione di Gianfelice Facchetti) Ultra Sport – € 12,50
In piena pandemia da Corona-virus (Maggio 2020), è uscito il libro di Alice Nidasio, giornalista classe 1986, sua prima opera libraria, nato dall’idea di celebrare il decennale del “Triplete Nerazzurro” attraverso dieci storie, dieci viaggi, uniti da un’unica incrollabile fede: l’Inter. Ai tifosi nerazzurri di tutto il mondo è dedicato questo libro, che nel decennale di quella sensazionale impresa fatta in Italia solo dall’Inter, raccoglie dieci storie incredibili, da leggere pagina per pagina (in tutto 109). Dieci straordinarie esperienze di tifo che racchiudono tutte le emozioni vissute dal “Popolo Interista” in quel magico mese di maggio, entrato per sempre nella leggenda, cancellando il nefasto 5 maggio 2002 all’Olimpico di Roma con la Lazio. Il tifoso interista lo trovi, ovviamente, a Milano e provincia, in Lombardia, ma anche a Napoli e in Campania, nel Sud d’Italia, in Albania, Polonia, Las Vegas, Perù, Londra, Svizzera, Montreal, Bruxelles, Malta, Armenia, Kosovo, Danimarca, Guatemala, Germania, Slovacchia, New York … La lettura di questo libro è come un flash-back di emozioni di ogni tipo: irrequietudine, speranza, delirio, gioia, paura, tensione, orgoglio: per tutti la finale di Champions del 2010 è speciale… Per alcuni è un sogno irripetibile, per altri un’enorme ricompensa alla fine di un ciclo. Per i tifosi nerazzurri di Portici è l’inizio di un cammino: al “22 maggio” dedicano il loro club che, quindi, proprio quest’anno ha festeggiato 10 anni! In che modo? Erano pronti i festeggiamenti per una Serata amichevole, informale, conoscitiva, gastronomica, musicale, ricreativa con un “Inter Quiz”, con un’esibizione “dal vivo” di una ballerina su musiche sportive, con una t-shirt celebrativa (“Una decennale storia alle spalle, un grande futuro dinanzi”), con… Tutto rimandato a data da destinarsi. Diciamo che, in un certo senso, anche questo c’è nel libro di Alice Nidasio, che si fa leggere con piacere, permettendo al lettore di andare alle sensazioni vissute il 22 maggio 2010. Quando, cioè, tutto il “Popolo Nerazzurro” urlava, si abbracciava, saltava, correva, cantava, piangeva lacrime di profonda felicità perchè era un sogno divenuto realtà… Una squadra tornata sul tetto d’Europa dopo 45 anni dall’ultima volta, meritandoselo come nessun’altra compagine, senza nessun “aiuto arbitrale” (consuetudine in Casa Agnelli)! Una squadra che il 5 maggio 2010 vince la Coppia Italia a Roma, il 16 maggio 2010 lo scudetto a Siena, il 22 maggio 2010 la Champions League a Madrid… In Italia, chi cazzo l’ha fatto mai? In Italia, chi cazzo lo farà mai? Questo libro, in definita, è un Omaggio a Javier Zanetti, Julio Cesar, Diego Milito, Maicon, Samuel Eto’ò, Lucio, Esteban Cambiasso (il centrocampista che ho più amato dopo Sandro Mazzola – della serie “La Classe Operaia va in Paradiso”), Dejan Stankovic, Walter Samuel, Sulley Muntari, Wesley Sneijder, Mario Balotelli, Thiago Motta, Cristian Chivu, Goran Pandev, Ivan Cordoba, Marco Materazzi, Patrick Viera, Davide Santon, McDonald Mariga, Ricardo Quaresma, Mancini, Rene Krhin, David Suazo, Marko Arnautovic, Francesco Toldo, Giulio Donati, Alen Stevanovic (gli eroi dell’Inter 2009/2010). E’ un Omaggio a Josè Mourinho. E’ un Omaggio a Massimo Moratti. E’ un Omaggio a tutti i mravigliosi tifosi dell’Inter, come me.
“Sembran traversie eppure sono opportunità” affermava Giambattista Vico, che invitava a capovolgere un evento negativo in occasione propulsiva. Tanti “Soloni” hanno affermato che il Corona-virus è stata un’occasione per tornare a parlarsi in famiglia, condividere spazi, momenti solidali, riscoprire comuni passioni lasciate assopire come ascoltare la musica insieme, godersi programmi radiofonici, vedere insieme film, fiction o commedie. Questo è stato il senso del cosiddetto “ibernamento”: farlo rendere, fare, impegnarsi, tenersi occupati, tenersi “svegli”, preoccuparsi degli altri, parlare, confrontarsi (via telefono, Facebook, Instagram, Messanger), meditare, rimettere in ordine pensieri, armadi, biblioteche, discoteche, scarpiere (per poi mettere il nostro “superfluo” in bustoni di plastica per chi lo considera “essenziale”!).
Si, va bene, ma agli amanti dello Sport, del Calcio, è mancata l’attesa frenetica dell’evento, il pre-match, lo scommettere sul risultato finale.
E’ mancato anche vederlo con amici che tifano come te, abbracciarsi se la tua squadra del cuore ha segnato, disperarsi se la tua squadra del cuore ha subito un gol dagli avversari…
E’ mancato l’arrivo dinnanzi alla tele, con birre, coca, vino, pizze, frittini, dolci…
E’ mancato il coro prima dell’inizio, insieme, tutti insieme, al di là e al di sopra di categorie professionali, di ideali politici, di fedi religiose…
E’ mancata la bolletta da giocare dopo frenetici consulti tecnici…
Ma tutto sembra tornato…
Anche se non ri-torneremo ad abbracciarci, a ridere, a bestemmiare, a maledire la nostra amata squadra, che ci unisce da sempre, che sempre ci unirà perché tre, e solo tre, sono le cose che non si possono mai cambiare: la mamma, i figli e la squadra del cuore (a meno che tu non sia quel “venduto-leccaculo” di Emilio Fede, prima direttore di “Hurrà Juventus” e poi “servo sciocco di Berlusconi-Presidente del Milan”…)! …E così siamo giunti a Napoli-Inter di Coppa Italia. All’andata hanno vinto gli azzurri per 1 a 0. Bisogna rimontare… Ma ce la faremo? Soprattutto in questo periodo – fase 3 – partite senza pubblico presente negli stadi? Diciamo la verità: siamo tifosi, sinceramente tifosi, profondamente tifosi dell’Inter ma siamo Uomini di questo tempo tormentato dal Corona-virus… Abbiamo ancora in mente la fila dei camion militari che portavano bare ai camposanti di Milano e zone limitrofe. Abbiamo ancora in mente i tanti, tantissimi morti per il Covid 19 seppelliti senza neanche il saluto dei familiari, parenti ed amici, né la benedizione del prete. Abbiamo ancora in mente i tanti suicidatisi per essere stati messi in cassa integrazione, aver perso qualcuno, aver perso il lavoro. Abbiamo ancora in mente i silenzi delle città irreali, spettrali, inusuali. Abbiamo ancora in mente lo sbigottimento, la perplessità, la paura dei primi giorni di pandemia. Ma “the show must go on” han decretato i massimi vertici calcistici, su pressione degli interessi economici… E mi viene in mente Juventus-Liverpool del 29 maggio 1985 dove si giocò nonostante i 39 morti a bordo campo (con i festeggiamenti della squadra bianconera a fine gara!)… E mi viene in mente Francesca Gattuso, sorella dell’allenatore del Napoli, morta in questi giorni a 37 anni per un diabete aggressivo… E mi viene in mente Mister Gigi Simoni, signorile allenatore dell’Inter vincitrice della Coppa UEFA nel 1998 a Parigi contro la lazio, morto in questi giorni… E mi viene in mente Lello Abilitato e l’Inter Club Torre del Greco che avrebbero dovuto festeggiare il quarantesimo dalla fondazione, festa rinviata a data da destinarsi… E mi viene in mente Alessandro Civale e l’Inter Club Portici “22 Maggio” che avrebbero dovuto festeggiare il decennale dalla fondazione, festa rinviata a data da destinarsi… E mi viene in mente una poesia che recita Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Peirò, Suarez, Corso…
Io la ricordo l’Inter 1970/1971… Non avevo ancora conosciuto Adriana de Leva, Lello Capuano, Ciro Nicastro, Roberto Aprea e, quindi, non avevo ancora fondato l’Inter Club Napoli “dal Vesuvio con Amore”, ma, essendo nato nel 1958, io l’Inter Vincitrice dello Scudetto 1970/1971 la ricordo, eppure bene! In quel campionato giocavano Campioni come Giacomo Bulgarelli, Giuseppe Savoldi (nel Bologna di Edmondo Fabbri), Enrico Albertosi, Pier Luigi Cera, Angelo Domenghini, Gigi Riva (nel Cagliari di Manlio Scopigno), Giancarlo de Sisti (nella Fiorentina di Bruno Pesaola), Pietro Anastasi, Fabio Capello, Franco Causio, Roberto Bettega (nella Juve di Armando Picchi), Roberto Rosato, Gianni Rivera, Pierino Prati (nel Milan di Nereo Rocco), Giovanni Lodetti, Luisito Suarez (nella Sampdoria di Matteo Poggi). La Beneamata iniziò toccando il fondo per poi risalire fino al tricolore, di nuovo in esaltante rimonta sui “cugini” del Milan. In crisi, la squadra nerazzurra passò da Heriberto “HH2” Herrera a Giovanni “Robiolina” Invernizzi: in rimonta irresistibile, è Campione d’Italia con due turni di anticipo! Capocannoniere assoluto Roberto “Bobo” Boninsegna con 24 reti (8 rigori), dinnanzi al milanista Prati (19), al bolognese Savoldi (15), allo juventino Bettega (13). Protagonista assoluto Mariolino Corso: i suoi assist furono manna per le punte, in special modo “Bonimba” (Jair e Mazzola arrivarono a 6 reti). Vieri, Bellugi, Facchetti, Bedin, Giubertoni, Burgnich, Jair, Bertini, Boninsegna, Mazzola, Corso + Frustalupi, Fabbian, Bordon, Cella, Pellizzaro, Achilli, Oriali, Reif, Righetti, Landini: questa era la rosa di quel campionato, conquistato il 2 maggio 1971 con un rotondo 5 a 0 ai danni del Foggia. Delle 24 reti del nostro centravanti, ne scelgo 2: quella con il Napoli quando, superando la scarpa dello stopper Dino Panzanato, colpì di testa in maniera fatale, e quella con il Foggia con una spettacolare rovesciata. Ah, “Bonimba”, quanto ti ho amato, pur se sono sempre stato fedelmente “Mazzoliano”!
Il 22 o il 29 marzo scorso si doveva tenere a Salerno la Prima Riunione Regionale dell’Anno Sociale 2019/2020 indetta dalla Coordinatrice Adriana de Leva. Riunione slittata a data da destinarsi causa Corona-virus (Covid 19). Il Presidente dell’Inter Club Salerno “Marcello Parisi”, Gianfranco Florio, ci era rimasto male, malissimo, per l’ostacolo (che, comunque, era di gravità planetaria!). Cosicchè in un pomeriggio di Agosto aveva prenotato dei tavolini al “Bar Canasta”, sul Lungomare Trieste, proprio vicino a Piazza della Concordia: aveva invitato lì, per un caffè, una bibita, un dolce, la cosiddetta “Vecchia Guardia Nerazzurra Campana”, al di là e al di sopra di cariche dirigenziali. Da Napoli sarebbero venuti la già citata Adriana de Leva, Lello Capuano, Nunzio Paone e Maurizio Celentano, in rappresentanza del sodalizio nerazzurro napoletano e del raggruppamento regionale. Quattro di loro, della serie i “Magnifici Quattro”… Dall’alta Irpinia sarebbe arrivato Pasquale Morra, Webmaster di www.clubcampani.it dal lontano 9 marzo 2001! Non sarebbero mancati né Lello Abilitato (il suo Inter Club Torre del Greco il 20 marzo 2020 ha compiuto 40 anni!), né Salvatore De Simone (il suo Inter Club Torre Annunziata fu fondato il 2 settembre 1980!), né Sisto di Caprio (da Piedimonte Matese), né Alfredo de Girolamo (da Solofra), né Francesco Luciano (da Benevento), né Mariano Visone (da Ottaviano), né Enzo Vecchiarini (da Vairano Patenora). Che bella gente! Ma Gianfranco aveva invitato anche degli Ospiti, per così dire, “speciali”: Ernesto Odierna (Medico del 118 a Sarno, valentissimo Chansonniere!), Marcello Magliano (presentatosi con prodotti della “Gelateria Conoblù” di Cava dei Tirreni – vaschette di gelato a liquirizia (di color nero) e al gusto “Puffo” (di color azzurro) – per un cono Nero&Azzurro!). Ed ancora, due amici colpiti direttamente dal Corona-virus ma ora totalmente guariti: Giovanni Alterio e Tonino Lombardi da Napoli. Ma Gianfranco aveva fatto le cose in grande: aveva invitato anche Silvio Coppola, animatore musicale di varie feste organizzate dall’Inter Club Salerno “Marcello Parisi”. A parte per l’affetto e la stima ma anche perché Silvio avrebbe annunciato l’uscita del suo primo libro, di lì a poco, ovviamente “presentato” anche a Salerno da Emilio Vittozzi… L’Incontro inizia con i saluti, gomito contro gomito, piede contro piede, pancia contro pancia (per i più grassocci…). Eravamo quattro amici al bar, ad Agosto 2020, a Salerno. Ciascuno al suo posto, almeno a un metro di distanza uno dall’altro e con il viso semicoperto da mascherine di ogni foggia. Prima dell’arrivo della cameriera, anch’essa mascherata ma con grandi forme non nascoste, Adriana prende da una sacca mascherine nerazzurre, facendone dono a tutti, per la gioia di questi anzianotti divenuti, così, dei bimbi felicissimi… Marcello chiede spazio sui tavolini ed inizia a realizzare coni nerazzurri per tutti, personale del bar incluso… Si scopre, così, che sia il nero della liquirizia che l’azzurro dell’altro gusto rimangono a lungo sulla lingua, a mò di momentaneo tatuaggio… Silvio inizia a cantare “Io sono ancora qua” dell’Interista Vasco Rossi; tutti gli fanno da coro… E poi “Vivere” di Enzo Jannacci (un Milanista “intelligente”, raro esempio di una tifoseria “asservita” al Padron Berlusconi!), “Ma il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano (tifoso della Lazio), ”L’anno che verrà” di Lucio Dalla (supporter del Bologna)… Si canta, tutti insieme, anche se qualcuno è proprio stonato e qualcun altro non conosce le parole… Pasquale scatta foto a ripetizione per il sito che cura con tanta passione, cosa che fa anche Giovanni Gargiulo (Inter Club “Penisola Sorrentina”). Se non fosse per il distintivo dell’Inter all’occhiello della giacca dell’inappuntabile Lello, nessuno capirebbe che è un Incontro fra Amici Nerazzurri. No, non è il “Roxy Bar” cantato da Vasco e nessuno ha preso un whisky: è un Incontro il cui tema è “Non mollare mai!”. Perché tutti i presenti non hanno mai mollato… Eppure hanno vissuto momenti difficili, personali e di gruppo. Ma non è stato fatto un solo passo all’indietro. Viva la Campania Nerazzurra!
Sembran traversie eppure sono opportunità” affermava Giambattista Vico, che invitava a capovolgere un evento negativo in occasione propulsiva. Tanti “Soloni” affermano che il Corona-virus è un’occasione per tornare a parlarsi in famiglia, condividere spazi, momenti solidali, riscoprire comuni passioni lasciate assopire come ascoltare la musica insieme, godersi programmi radiofonici, vedere insieme film, fiction o commedie. Si, va bene, ma gli amanti dello Sport, del Calcio manca l’attesa frenetica dell’evento, il pre-match, lo scommettere sul risultato finale. E manca anche vederlo con amici che tifano come te, abbracciarsi se la tua squadra del cuore ha segnato, disperarsi se la tua squadra del cuore ha subito un gol dagli avversari… E manca l’arrivo dinnanzi alla tele, con birre, coca, vino, pizze, frittini, dolci… E manca il coro prima dell’inizio, insieme, tutti insieme, al di là e al di sopra di categorie professionali, di ideali politici, di fedi religiose… E manca la bolletta da giocare dopo frenetici consulti tecnici… Ma tutto tornerà, non so quando, ma tornerà! E ri-torneremo ad abbracciarci, a ridere, a bestemmiare, a maledire la nostra amata squadra, che ci unisce da sempre, che sempre ci unirà perché tre, e solo tre, sono le cose che non si possono mai cambiare: la mamma, i figli e la squadra del cuore (a meno che tu non sia quel “venduto-leccaculo” di Emilio Fede, prima direttore di “Hurrà Juventus” e poi “servo sciocco di Berlusconi-Presidente del Milan”…)! E ri-torneremo ad incontrarci nelle riunioni sezionali, provinciali, regionali! E ri-torneremo a mangiare, bere e cantare insieme! E ri-torneremo a tifare! E ri-torneremo a vivere!
Proprio nel momento in cui fervono i preparativi per la Festa del 40° Compleanno dell’Inter Club Torre del Greco, arriva inattesa una triste notizia: la morte di Luigi Visciano. Nato il 15 luglio 1929, aveva, quindi, 91 anni. La sua dipartita colpisce, in modo particolare, gli Iscritti di una certa età, che lo hanno conosciuto, apprezzato, amato e stimato negli anni della sua Presidenza. Persona di vecchio stile, sempre sorridente, cordiale, disponibile: ovviamente, la Festa sarà dedicata a lui, con un pensiero a tutti i Soci che non sono più fra noi… “Don Luigi” Visciano, come per “Don Mimì” Loffredo, avrà sempre un posto nel cuore degli Interisti di Torre del Greco e di coloro che hanno percorso con lui un pezzo di strada insieme: passo dopo passo, giorno dopo giorno, nel nome della Beneamata… Ciao, Presidente!
Il 27 gennaio è il giorno della memoria, l’occasione per ricordare tutte le vittime dei campi di concentramento nazisti: Ebrei, Cattolici, Socialisti, Comunisti, Omosessuali, Zingari, Disabili.
Vorrei che in tale occasione si ricordassero le vittime di tutti i campi di concentramento del mondo intero, nessuno escluso. Ricordiamoci, inoltre, di tutte le donne uccise per mano di uomini che dicevano di amarle; tutti gli Omosessuali uccisi per mano di uomini che, caso mai, la notte li cercavano, nell’oscurità; tutti i Disabili uccisi per costruire un mondo… sano, perfetto, bello come vogliono le teorie dei super-uomini bianchi.
Io ricordo Elisa Springer, deportata nel campo di Auschwitz nel 1944 da parte delle bestie naziste…
Figlia unica di una famiglia ebrea (di origini ungheresi), nacque a Vienna il 12 gennaio 1918, rimase prigioniera fino al maggio del 1945, riuscendo a sopravvivere alle terribili condizioni di vita del campo.
Della sua storia ne fece libri-testimonianza: “Il silenzio dei vivi” (1997) e “L’eco del silenzio” (2003), entrambi “Marsilio Editori”.
I due libri hanno dediche esplicative, che fanno riflettere il lettore: “Alla memoria dei miei genitori, dei miei cari e a tutti i martiri dei lager. Al mio adorato figlio Silvio e a Claudia” / “La misura dell’amore è amore senza misura – Sant’Agostino”.
Libri che parlano di Auschwitz, Bergen-Belsen, Buchenwald, Mauthausen, Majdanek, Trebljnka e di tutti i lager nazisti.
Nella foto si intravede il tatuaggio-marchio degli ebrei prigionieri dei campi: A – 24020.
Morta a Matera il 20 settembre 2004, per me rimane il simbolo della follia nazista, dell’abbrutimento dell’uomo sull’uomo, della schiavitù.
Dalla sua bocca (l’ho intervista dinnanzi ad un foltissimo ed attento pubblico a Portici) uscivano parole dense di amarezza, di dolore per quanto vissuto sulla propria pelle, con il grande rammarico di essere sopravissuta a differenza di tantissimi altri, a cominciare dalla vicina di baracca Anna Frank…
Chi vuole può conoscerla un po’ di più acquistando i sopraccitati libri o, perché no?, ricordarla ascoltando “Auschwitz” nella versione di Francesco Guccini, dei “Nomadi”, della “Equipe 84”, dei “Modena City Ramblers”, dei “Tazenda” o di Ligabue Io, intanto, resto testimone della sua storia affinchè non se ne perda il “ricordo” nella moltitudine di tutte le vittime più “famose” che in questi giorni vengono ricordate!
…E poi Noi Interisti siamo “Fratelli del Mondo”! Son morto con altri cento, son morto ch’ ero bambino,
passato per il camino e adesso sono nel vento e adesso sono nel vento….
Ad Auschwitz c’era la neve, il fumo saliva lento
nel freddo giorno d’ inverno e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento…
Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio:
è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento, a sorridere qui nel vento…
Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento, in polvere qui nel vento…
Ancora tuona il cannone, ancora non è contento
di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento e ancora ci porta il vento…
Io chiedo quando sarà che l’ uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà…
Io chiedo quando sarà che l’ uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà e il vento si poserà… Emilio Vittozzi L’ INTER CLUB TORRE DEL GRECO CONDIVIDE QUESTO MESSAGGIO E RINGRAZIA EMILIO VITTOZZI
Caro Sebastiano, fra le tantissime immagini che si sono accavallate nella giornata di sabato 21 dicembre, per me, inguaribile vecchio, romantico, Interista, l’abbraccio con tua madre è quella, in assoluto, la più bella di tutte! In quell’abbraccio, e l’afferma un padre e nonno, c’è tutto l’amore materno, l’amore filiale; in poche e scarne parole, l’Amore fra madre e figlio… Poi, quel pugno chiuso in segno di esultanza, il massimo… Credo che si possa affermare che il regalo babbo Natale te l’abbia portato in anticipo di un paio di giorni sulla data fatidica del 25 dicembre; nelle sembianze di Romulu “Muflone” Lukaku che ti ha lasciato battere il rigore per la Beneamata, facendoti segnare il tuo primo gol in Serie A… Pensa che molti tuoi coetanei, al massimo, giocano in Primavera e tu, invece, adesso stai facendo parlare l’Italia intera, a cominciare, ovviamente, da quella più bella, più genuina, più vivace, più solidale che è la Nerazzurra! Mamma Flavia ti ha fatto bello, sano ed Interista: rimani così, sempre, e pensa al grande “dono” che ti è stato concesso: giocare in una squadra mai retrocessa in Serie B (e neanche in C…), per cui hanno giocato Campioni di ogni nazionalità come Rummenigge, Altobelli, Boninsegna, Ramon Diaz, Klinsmann, Et’ò, Milito, Jair, Serena, per citare solo alcuni attaccanti, come lo sei tu… Sappi che ogni sede di Inter Club in Campania sarebbe ben aperta per te, per un abbraccio, una pacca sulla spalla, un incitamento, una foto-ricordo, il tutto accompagnato da una fetta di torta e un bicchiere di spumante. Auguri, uagliò, di vero Cuore: buona fortuna a te e all’Inter!
BUON NATALE 2019 E BUON ANNO 2020 A TUTTI I SOCI E SIMPATIZZANTI INTER E A TUTTI QUELLI CHE SEGUONO IL NOSTRO SITO ALLE FAMIGLIE E AGLI AMICI NEROAZZURI
Non è assolutamente difficile dire “Auguri!”. E’ problematico amarsi in questo “periodo medioevale”. Un inquietante disordine sociale dispensa incertezze e il dilagante qualunquismo la fa da padrone. Muri di cemento armato sono caduti come quello di Berlino, ponti d’acciaio si sono costruiti (anche se molti sono in condizioni fatiscenti!): abbiamo dimenticato, però, di saldare l’Uguaglianza… E, perché no?, l’Amicizia, la Socialità, la Solidarietà…
In questo bailamme porgo gli Auguri di buon Natale e felice anno nuovo ai lettori di www.interclubtorredelgreco.it con un pensiero speciale alle vedove di Mauro Icardi e ai vedovi di Wanda Nara, a chi soffre del complesso di inferiorità verso i rubentini, a chi commenta sempre con un “si, ma però…”.
Un saluto particolare a Lello, Giovanni, Antonio, Luigi, Vittorio, Errico, Gennaro
Pur essendo un “Mazzoliano di ferro”, ho sempre amato i “giocatori di fatica”: Bedin, Bertini, Marini, Oriali, Beppe Baresi e, soprattutto, sopra tutti, Esteban Matias Cambiasso, detto il Cuchu, nome che si ispira a Cuchuflito, personaggio di un cartone animato popolare in Argentina negli anni Ottanta. Ad onor del vero, non potevo non stimare, per lo stesso motivo, giocatori come Gattuso, Furino, Bagni… Nell’estate del 2004 Cambiasso è passato, a parametro zero!, all’Inter e, in brevissimo tempo, si è ritagliato un ruolo fondamentale all’interno della squadra, ripagando la Beneamata della fiducia in lui riposta: non a caso il presidente Massimo Moratti ha definito l’acquisto dell’argentino di Buenos Aires il migliore affare della sua gestione! Non a caso Esteban ha collezionato 430 presenze con la casacca nerazzurra con 51 gol (non male per un centrocampista!). Nella magnifica annata 2009-2010 Cambiasso è stato uno dei grandi protagonisti del triplete nerazzurro, non solo per il gol segnato contro il Chelsea ma anche per le splendide prestazioni fornite nella duplice sfida europea della semifinale contro il Barcellona di Messi: sia all’andata che al ritorno, Esteban si è rivelato fondamentale per gli equilibri della Beneamata, svolgendo in modo impeccabile la funzione di filtro davanti alla difesa! Affermatosi come un giocatore fondamentale del centrocampo dell’Inter, capace, con il suo senso della posizione e l’intelligenza tattica, di modificare la fisionomia di una gara, Esteban Cambiasso è, per me, uno dei più grandi calciatori che abbiano mai indossato la maglia nerazzurra! Ecco perché sulla mia scrivania di casa ho due statuine di Esteban, dinnanzi ad una bottiglia di “Birra Moretti – edizione limitata – Baffo d’oro – Sandro Mazzola” e ad un gagliardetto donatomi dalla Coordinatrice Adriana de Leva in occasione dei miei 53 anni…
Si è tenuta a Torre del Greco (Na), presso l’Hotel Marad, domenica 3 marzo 2019, la 2.a Riunione Regionale degli Inter Club Campani, indetta dalla coordinatrice Adriana De Leva. In apertura il saluto del presidente Antonio Magliulo e del segretario, Lello Abilitato, che ha organizzato il tutto in maniera impeccabile, curando ogni dettaglio con la massima attenzione.
La riunione aveva all’ordine del giorno ben 7 punti, discussi pubblicamente dopo una chiara, lucida, articolata, appassionata relazione della Coordinatrice.
Presenti delegazioni di 23 Inter Club sui 52 affiliati, in un’atmosfera gioiosa, coralmente attiva: Acerra, Arzano, Casoria, Napoli, “Nola Nerazzurra”, Ottaviano, “Penisola Sorrentina” (per il Napoletano – Casertano), Castellammare di Stabia, Portici, Torre Annunziata, Torre del Greco (per il Vesuviano), Solofra e Vallesaccarda (per l’Avellinese), Benevento, Cerreto Sannita, Pesco Sannita (per il Beneventano), “Cava Nerazzurra”, Felitto, Mercato San Severino, Nocera Inferiore, Pontecagnano, Salerno M.Parisi, Salerno “Passione Nerazzurra” (per il Salernitano).
Alla “postazione organizzativa” i collaboratori Lello Capuano e Nunzio Paone distribuivano i kit della stagione in corso e tessere club, nonché materiale di vario genere, tra cui un “opuscolo propositivo” di Emilio Vittozzi, dell’Inter Club Portici “22 Maggio”, realizzato per proporre iniziative da intraprendere dai club presenti.
Sempre Emilio, a mò di chiusa della riunione, è intervenuto con una sua composizione dedicata all’Inter Club “Penisola Sorrentina” (per il 30° compleanno), Inter Club “Nola Nerazzurra” (15 anni) e per tutti i sodalizi presenti.
Il buffet finale ha concluso la interessante mattinata.
Ha una nuova pagina Facebook che sarà un ulteriore mezzo per comunicare attività
e necessità dei tifosi nerazzurri di torre del greco.
Visitiamola tutti ed facciamola visitare ai nostri amici nerazzurri
e diffidate dalle imitazioni questa e l'unica pagina ufficiale del club
le altre sono pezzotti....non autorizzati
la pagina e curata dai i nostri nuovi responsabili giovani e del web
Gennaro Buonocore e Antonio Langella
tutte le persone che vogliono collaborare con loro possono scrivere
a info@interclubtorredelgreco.it che vi mettiamo in contato
questo e il link :
https://www.facebook.com/pages/Inter-club-torre-del-greco/418327198336006?fref=ts
SEMPRE DI PIU' INTER +++++ Inter Club Torre del Greco
La segreteria
Raffaele Abilitato
26 i club rappresentati il 2 giugno u.s. da circa 160 presenti al 29° Raduno degli Inter club Campani! Bellissima la struttura, accogliente tutto il contesto “dell’Agriturismo La Vecchia Torre” in S. Nicola Manfredi, paese posizionato tra le verdi distese del Beneventano. Tutto si è svolto secondo programma con una precisione “svizzera” circa gli orari stabiliti: dopo l’accoglienza con un’apprezzata colazione, alle 10:30 la coordinatrice ha iniziato a leggere e commentare la relazione consuntiva dell’anno sociale appena concluso, a cui hanno fatto seguito brevi commenti e delucidazioni, quindi è stata la volta dei consulenti di Deutsche Bank che brevemente hanno salutato ed esposto ai presenti informazioni salienti. Infine l’incontro con un partecipante d’eccezione, il dott. Valberto Miliani, capo ufficio stampa, poi direttore della rivista Inter Football Club ed infine Direttore del CCIC durante la presidenza Pellegrini, che ha incantato tutta l’assemblea con il racconto di episodi della sua gioventù e del suo passato nell’Inter, storia questa da lui raccontata nel suo ultimo libro
” UNA VITA “dal Segno al Sogno” dell’inter A seguire il pranzo, gustoso ed invitante, in un’atmosfera gradevole, mentre un’animatrice intratteneva gli junior con giochi e passatempi.
Ad ogni club presente, un attestato di partecipazione da parte del Coordinamento Campano, mentre a tutti i partecipanti è stata consegnata una simpatica calamita in ricordo dell’evento. Il club organizzatore ha donato ad ogni Inter Club una scultura in ceramica raffigurante il profilo del Gladiatore di Benevento.
premi e riconoscimenti per tutti i meritevoli dalla coordinatrice: ¬ all’I.C. Acerra che da oltre 20 anni costituisce una scuola Inter di eccellenza. ¬ all’I.C. Casoria per il supporto dato in occasione dell’arrivo e distribuzione dei kit. ¬ all’I.C. Giugliano per l’impegno dei giovani nel portare avanti il club e per l’impegno sul territorio contro i roghi tossici
¬ all’I.C. Ottaviano e Portici per l’assidua presenza sul territorio nel dimostrare il volto pulito dell’associazionismo sportivo ed in segno di apprezzamento e stima per quanto attuato e realizzato negli anni di attività (15 per Ottaviano e 4 per Portici)
¬ diploma di merito ai club di Capodrise e Mondragone per il 15° anniversario ed alla Penisola Sorrentina per il 25ennale.
¬ premiati i 6 collaboratori provinciali: Salvatore De Simone (Vesuviano) Alfredo De Girolamo (Avellinese) Sandro Menna (Beneventano)
Vincenzo Vecchiarini (Alto Casertano) Gianfranco Florio (Salernitano) con in testa l’ insostituibile Lello Capuano.
¬ premiati ancora Pasquale Morra costante e solerte webmaster del sito www.clubcampani.it, Giovanni Gargiulo (Penisola Sorrentina) supporto fotografico da tantissimi anni.
¬ Lello Abilitato supporto per il ritiro a Milano, all’occorrenza, di tessere club ed altro.
Dulcis in fundo, diploma di merito all’I.C. Benevento per l’eccezionale appoggio nell’organizzazione del 29° Raduno Regionale e per la presenza sempre attenta e puntuale
La coordinatrice ha ricevuto in dono dal club organizzatore un artistico vaso ed il tradizionale fascio di fiori.
La proiezione di un bellissimo video con le immagini più belle dei raduni, il taglio della torta, la foto di gruppo, brindisi ed abbracci hanno concluso la giornata.
Alla fine della seconda presentazione del libro “C’era una volta a San Siro”, svoltasi alla Baita del Re Resort ad Ottaviano, sabato 12 giugno 2021, con Pasquale Fulvio Ascione ed Enzo Ascione dell’ Inter Club Portici, abbiamo “omaggiato”, con una statuetta di Cambiasso (che bacia la maglia!) o di Sneejder (che si porta la mano sul cuore!),